venerdì, dicembre 28, 2012

FIRENZE, LE GUIDE, L'ELITE DELLA RISTORAZIONE...MA LA REALTA?


Qualche settimana fa ho avuto la possibilità di presiedere alla presentazione della nuova guida "I ristoranti d'italia 2013" edita da "l'Espresso".
La location scelta per l'evento è quanto di più bello possa esserci : il Mercato di san Lorenzo a Firenze, nel cuore dell’antica città toscana. Un posto davvero meraviglioso, che non avevo mai avuto la possibilità di visitare. Con la nostra responsabile Marketing siamo venuti ad esporre i nostri prodotti, dato che quest’anno siamo anche noi sponsor per questa importante guida. 

Sono presenti anche molte altre aziende, soprattutto vinicole. In poche ore l’enorme sala si riempie con almeno 400 persone, con una bellissima squadra di sommelier pronta a far degustare i migliori vini. Dopo il saluto del sindaco Matteo Renzi e del direttore della guida Enzo Vizzari (che ho avuto il piacere di ospitare a De Gusto) iniziano le premiazioni per le varie classifiche. Sul palco sale il gotha della ristorazione italiana, da Cracco a Cannavacciulo, da Niko Romito a Oldani , da Vissani (rappresentanto da Luca, ndr) a  Scabin, con naturalmente Bottura, premiato con il massimo dei voti.
Per chi ama questa professione è davvero una bella emozione vedere tutti questi grandi chef, celebri nel mondo, riuniti in un unico palco.




Non voglio annoiarvi con la descrizione minuziosa dell’evento, chè in rete trovate resoconti ben fatti e dettagliati (vi consiglio di leggere quello di Dissapore.com).


Terminato l’evento, dato che il mercato di San Lorenzo è in pieno centro storico, decidiamo di fare un giretto a piedi, perché sostare sotto il Duomo o il Battistero è sempre un’esperienza piacevole. Diamo naturalmente anche un’occhiata ai vari ristoranti che ci sono, per vedere le tipologie di pasta presenti nei menu. Devo dire anche il numero dei turisti presenti, nonostante la crisi, è elevato.
Ora, non so da quanto tempo non frequentate Firenze, ma vi assicuro che passare per le vie del centro lascia un pochino perplessi. La bella atmosfera rinascimentale che si respirava fino a qualche anno fa (lo dico con cognizione di causa visto che sono stato a Firenze decine di volte) si è completamente perduta. Se non fosse per l’aspetto puramente architettonico, uno potrebbe pensare di essere in un suk di Tunisi! Ma non è questo che voglio raccontarvi. Purtroppo la situazione di riflette anche nei vari ristoranti e locali del centro. E’ giusto, secondo voi, scrivere “cucina tipica toscana”, “vera cucina italiana” “Antica cucina toscana” ecc.ecc. quando non è presente un cuoco italiano? Secondo voi un cuoco indiano, detto con il massimo rispetto che la mia educazione mi consente, può conoscere l’antica e vera cucina italiana??

Io sinceramente credo di no. E credo anche che non sia giusto che un turista americano o giapponese che sia, che spende fior di quattrini per venire in Italia, debba mangiare cose che non appartengono alla nostra tradizione culinaria, cucinate con prodotti che vengono da mezzo mondo (carne da Olanda, Polonia, est Europa – pesce da Atlantico, Pacifico – verdure surgelate da Francia, Spagna, Nord Africa ecc.ecc [lista davvero troppo lunga per continuare].
E’ giusto?? Ma ci pensate a quanto può valere il turismo, la cosiddetta “Ospitalità”, nell’economia del nostro Paese??E ci possiamo permettere davvero di perderla così?
La ristorazione, il turismo, sono settori che con le cosiddette liberalizzazioni  sono stati completamente snaturati : come si può “liberalizzare” la nostra cucina Italiana?? E’ stato permesso a tutti di poter entrare in cucina e fare un mestiere che invece richiede anni di studio e di profonda preparazione. Senza regole precise e senza leggi adeguate stiamo perdendo la nostra identità culinaria. Non regge più neanche la solita scusa degli “italiani che non vogliono più fare certi lavori” : le scuole alberghiere sono piene di studenti, cosi come sono pieni i vari corsi di cucina e le scuole private. E oggi, grazie a televisione e giornali, fare lo chef è un lavoro di gran moda, un lavoro “figo”!!

Io dico che sono sbagliate le leggi: Vuoi aprire un ristorante italiano? Bene, devi innanzitutto avere un cuoco “certificato” ( non mi frega della nazionalità), con una valida formazione e riconosciuto idoneo (dopo attento esame) da apposita commissione. Inoltre il ristorante deve utilizzare almeno il 70-80% di materie prime prodotte in Italia (e di queste possibilmente la maggior parte di produzione locale). Il titolare deve dimostrare di conoscere la gestione economica, del personale, del marketing, della cucina dalla A alla Z (basta con i titolari che aprono locali solo per “sfoggiare” arredamenti creati dall’architetto del momento!). E se vuoi proporre ai tuoi clienti “la cucina tipica” di un determinato posto devi prendere un’apposita “specializzazione”. Se non rispetti questi parametri puoi tranquillamente aprire un ristorante “etnico”.
E’così difficile? Preferiamo perdere la nostra identità culinaria? E con essa tutto il businnes legato a questo settore (che ci consentirebbe tranquillamente di essere una delle nazioni più ricche al mondo, visto il nostro patrimonio culturale)?
Io voglio fare una raccolta di firme per proporre una legge adeguata, spero di trovare molte persone che possano supportarmi, cominciando dai tanti lettori del blog!

martedì, dicembre 11, 2012

Ricordi di una bella serata....

Volevo solo postarvi un link, dove troverete alcune belle foto della "due giorni" di degustazioni fatta a Gallipoli con un nostro importante cliente. Io come al solito "chiacchieravo", presentando i prodotti ai nostri clienti mentre in cucina gli chef Mimmo e Meo (Domenico Pasculli e Bartolomeo Ruggiero ndr) si dilettavano nella preparazione di splendidi piatti!!
Ecco il link

http://www.hielosrl.it/index.php?option=com_content&view=article&id=73&Itemid=80

Approfitto per ringraziare le persone che ci hanno accolto con grande ospitalità, in primis il sig. Gatto!

Domani vi posto il menu che abbiamo pensato per queste serate!


Ricette e....fotografie

Oggi all'Accademia giornata di routine...abbiamo fatto diverse prove di prodotto, insieme ai nostri commerciali.
Risotti pronti, pasta ed una deliziosa melanzana alla parmigiana.
Poi ho ricevuto una richiesta particolare: un nostro cliente del nord Europa ha richiesto le foto di due prodotti ricettati, i giganti neri al salmone e le pappardelle. Noi, per i nostri cataloghi, ci affidiamo a dei fotografi professionisti, in particolare alla Francesca Brambilla, sicuramente la migliore fotografa di Food in Italia (e non solo!). Alcune volte peró i clienti hanno bisogno di preparare i loro cataloghi personali in fretta e ci richiedono foto al momento ( quindi senza la possibilità di allestire un vero e proprio set). In questo caso mi sono arrangiato io, grazie al mio fidato Iphone 5....in grado, con l'applicazione ufficiale Photoshop, di creare piccoli capolavori!
Ecco i risultati:

GIGANTI NERI SU FONDUTA DI SALMONE E PROFUMO DI CAFFÉ



PAPPARDELLE AL NERO DI FUNGHI E TIMO



Certamente non sono minimamente paragonabili al lavoro di una professionista come Francesca, peró devo dire che il mio Iphone, la sua nuova fotocamera e una buona app di fotoritocco come Photoshop se la cavano molto bene!!!

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lunedì, dicembre 10, 2012

Un altro menù....

Settimana scorsa abbiamo proposto diversi menu qui alla scuola, ed uno molto dei più interessanti è stato quello per dei clienti arrivati in visita dalla Germania. Parlo al plurale perchè il menu lo abbiamo, appunto, elaborato con lo chef Mimmo, con il quale mi trovo perfettamente in sintonia nell preparazione e realizzazione delle ricette.
ECCO LO CHEF MIMMO IN AZIONE!!




Ed ecco invece le ricette che abbiamo proposto. Naturalmente se volete maggiori informazioni sulle ricette potete contattarmi via mail oppure commentare direttamente il post.
Le ricette e le foto
TORTELLI RUSTICI AL CAPRIOLO IN SALSA DI BRANDY E MIRTILLI




TORTELLI AL CINGHIALE CON VARIAZIONI DI POLENTA E GUAZZETTO DI CARDONCELLI,SHITAKE E PORCINI




(la "patatina fritta" di polenta era buonissima!!)
SCRIGNI CON BURRATA DI PUGLIA, DRIPPING DI VELLUTATA AL SALMONE E ASPARAGI MARINATI NELLE ERBE




BAULETTI ALL'ASTICE SU NERO DI SEPPIA, BOTTARGA E MELANZANE ALLA VISSANI.




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lunedì, dicembre 03, 2012

Oggi in preparazione.....!

Oggi abbiamo degli importanti ospiti dalla Spagna e per l'occasione sto preparando un pó di condimenti (per la pasta, s'intende!) seguendo i dettami della loro cucina. Mi sono ispirato a degli ingredienti base della cucina spagnola: pomodoro, patate, polpo....ecco le mie preparazioni sul fuoco (per modo di dire, visto che qui alla scuola usiamo l'induzione!)...dopo vi posto le foto dei piatti finiti...così magari prendiamo qualche spunto per le ricette di natale...vi ricordo infatti che su RadioMela a Dicembre creeremo insieme i menu per la Vigilia, per Natale e per il cenone di San Silvestro!!









Aggiornamento del 04/12/2012

Ed ecco, come promesso, le ricette finite!!

TORTELLI CON MOZZARELLA DI BUFALA, POMODORO E BASILICO AL PESTO DI POLPO E FAGIOLI




SCRIGNI CON BURRATA DI PUGLIA IN BRODO DI POMODORO E BASILICO



SCRIGNI CON FUNGHI PORCINI, PATATA LIQUIDA ALLO ZAFFERANO, VELO DI GUANCIALE



e per ultimo un prodotto molto particolare, con un ripieno a base di foiegras. Per ricettarlo ho scomposto la famosa ricetta del risotto al nero di seppia, foiegras e prosecco! Ecco il risultato:

LUNETTE AL FOIE GRAS, RIDUZIONE DI PROSECCO E BALSAMICO TRADIZIONALE, NERO DI SEPPIA





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Location:Via Bastia,Lavezzola,Italia

venerdì, novembre 09, 2012

SPECIAL TORINO: RISTORANTE DEL "CIRCOLO DEI LETTORI"

Dopo un aperitivo così di classe il locale scelto per la nostra prima cena "torinese" non poteva non essere che un posto molto particolare: siamo infatti venuti al ristorante "del Circolo dei Lettori", situato all'interno di Palazzo Graneri della Roccia, meraviglioso attestato del clima risorgimentale che si vive in città. E' davvero difficile raccontare con semplici parole la bellezza di questi palazzi, la ricchezza e la storicità dei loro arredi che lasciano davvero senza fiato.












E' invece d'obbligo raccontare quello che è stato il primo impatto con l'enogastronomia di questa città. All'entrata del ristorante si viene accolti da innumerevoli ritratti di personaggi storici, e da una magnifica credenza ricolma di grandi vini piemontesi (foto)

Salta subito all'occhio il "certificato di eccellenza" rilasciato da Tripadvisor, con una valutazione quasi a pieni voti rilasciata dai clienti (foto)

La sala non è grandissima, il soffitto a volta e i tantissimi quadri alle pareti la rendono forse ancor più piccolina all'occhio, ma gradevolmente calda e accogliente. Iniziamo subito con un "Uovo cotto nel guscio, fusione di Raschera e cardo Gobbo il leggera Bagna Caoda": perfetto "ensemble" e concentrato di sapori piemontesi. Eccezionale, soprattutto il piacere finale di intingere il pane nell'uovo e nella bagna caoda (foto).

Continuiamo con un gradevole risotto ai funghi porcini, classica preparazione realizzata molto bene.

Come secondo piatto, in questo menu degustazione, ci viene proposto "Cappello del prete (dal Fassone) cotto nel Nebbiolo e profumato al cacao" : la tenera carne, "stracotta" nel deciso Nebbiolo, acquista un suo sapore molto particolare, ed il profumo del cacao va in delizioso contrasto con l'insalatina di peperoni e zucchine. (foto)

Terminiamo con un mix di dolci tradizionali,  la "coppa sabauda", il ciambellone e la "tenerina". Consistenze diverse, cosi come le preparazioni, ma che si raccordano perfettamente in un unico piatto. (foto)

Devo dire che ho gradito moltissimo l'uovo, è stata la portata più particolare, semplice ma allo stesso tempo complessa: ai più può apparire come un semplice uovo al tegamino, ed è proprio questo il bello : le nostra cucina tradizionale, quella regionale, prevede piatti semplici, che arrivano dalla cucina povera, ma è proprio la riscoperta di queste pietanze, per noi abituati ad hamburger -cibo etnico, cucina molecolare ecc.ecc.- ad esaltare. Ottima anche la selezione dei vini : Roero Favorita di Filippo Gallino, Barbaresco della tenuta Riscossa e , immancabile al dessert, il Moscato naturale d'Asti di Michele Taliano.
Faccio i complimenti allo chef Stefano Fanti ed al suo staff e vi invito a visitare questo bel ristorante : oltre alla storicità del posto assaggerete la vera cucina Piemontese (clicca qui per vedere i menu). 
Per maggiori informazioni andate su http://www.circololettori.it

giovedì, novembre 08, 2012

SPECIAL TORINO : APERITIVO STORICO DA “BARATTI E MILANO”


Prima esperienza nella ristorazione di livello qui a Torino. Siamo tutti invitati per un aperitivo speciali da Baratti e Milano, locale storico fondato nel 1858!
La posizione attuale, all’interno della Galleria dell’industria Subalpina si deve al trasloco del 1875. In questa occasione, il locale riceve l’autorizzazione a “sfoggiare” lo stemma dei Savoia, accordata dal re Vittorio Emanuele II e dal principe Amedeo. Da allora è stato sempre un punto d’incontro per la nobiltà torinese. Rimango affascinato dalla bellezza del locale : saltano subito all’occhio i pregiati marmi e le bellissime decorazioni alle pareti e sul soffitto. Il locale, dagli anni ’80, è sotto il vincolo delle Belle Arti proprio per la preziosità degli arredi. Oltre alla bellezza dell’ambiente, della storia, qui si viene per degustare prelibatezze come le caramelle, , la superba pralineria, le gelatine, la piccola pasticceria. Sicuramente meritano un posto d’onore i Gianduiotti, realizzati seguendo la classica e rigorosa ricetta e, particolarità, confezionati a grappolo!.
In occasione della nostra visità è stato allestito un ricco buffet con piccoli canape e salatini (davvero squisiti), serviti con aperitivi classici tra cui anche il Vermouth, che qui è rigorosamente “Vermut” !!
Sebbene il tempo a disposizione è poco (ci attende la cena al circolo dei lettori!) passare qualche momento di relax respirando la storia del risorgimento italiano è un’esperienza da vivere : chissà se qui al mio posto è stato seduto Cavour, magari intento a sorseggiare il famoso “bicerin”!!
Se volete visitare Baratti e Milano, lo trovate a Torino in piazza Castello, al numero 29!
Vi lascio anche il link del sito internet, molto godibile e ben realizzato.

SPECIAL TORINO : CITTA’ D’ALTA GASTRONOMIA


È arrivata la nostra convention annuale (cavolo come corre il tempo!) e come ogni anno l’ufficio Marketing ci ha riservato una piacevole sorpresa : quest’anno infatti è stata scelta una location che non ho mai avuto il piacere di visitare, la splendida Torino.
Al primo impatto si respira sicuramente un’aria di storia, di risorgimento e di tradizione. In questi tre giorni avremo modo di scoprire alcune realtà ristorative ed enogastromiche molto affermate, che vi descriverò man mano. Posso solo dirvi che fortunatamente in questa città c’è ancora una ristorazione professionale, e l’offerta rivolta ai clienti e soprattutto ai numerosi turisti è completa. In poche parole a Torino si mangia davvero bene. Non per niente quel genio di Farinetti ha aperto qui il suo primo Eataly, format che sta ottenendo un successo incredibile nel mondo…come diceva Cavour : Viva l’Italia!!

RICETTA: TRIANGOLI AL PESCE SPADA SU ZUPPETTA DI PATATE DOLCI, PACHINO E PESCE SPADA LACCATO IN OLIO E MENTA


Ci tenevo a presentarvi questa bella ricetta che ho realizzato insieme all’amico e grande chef Mimmo (Domenico Pasculli ndr) in occasione della visita, alla scuola di cucina, di un nutrito gruppo di colleghi danesi, precisamente di Copenhagen.
Mi piace molto studiare le varie cucine, soprattutto quelle straniere, e creare ricette “integrate” con la nostra cucina tradizionale. In questa maniera si scoprono sempre sapori nuovo e rendo più familiare il concetto di Pasta a chi non ha i nostri stessi costumi alimentari.
Abbiamo presentato quindi i nostri “panciotti con cappesante e gamberi con piccolo smørrebrød (pane di segale, misticanza, salmone e burro alle erbe), e gamberi saltati alla birra rossa” e i  “triangoli al pesce spada su zuppetta di patate dolci, pachino e pesce spada laccato in olio e menta”.
E’ proprio quest’ultima ricetta che voglio presentarvi. Anche in questo caso preparazioni molto semplici : le patate dolci, una volta lavate, sbucciate e tagliate a cubetti di circa 1 cm, vanno scottate in padella con un fondo di olio evo, scalogno, qualche bacca di ginepro. Il pesce spada, tagliato a cubetti delle stesse dimensioni, è stato fatto laccare(cioè immerso in olio) in forno a bassa temperatura per circa 2 ore ed infine i pomodorini, tagliati in filetti, che sono stati “arrostiti” sempre al forno a 150°C con un mix di erbe aromatiche, pepe nero, sale e zucchero. Mimmo ha poi realizzato un fondo con brodo vegetale montato con burro allo zafferano.
Ecco qui sotto il risultato finale, che devo dire è stato molto gradito ai nostri ospiti!!

RICETTA : TIRAMISU CON QUADRELLO AL CACAO E SCORZA D’ARANCIA FRITTA


Qualche giorno fa ho avuto ospite alla scuola di cucina un importante cliente russo e, oltre alle referenze tradizionali, ho proposto anche un dessert al bicchiere preparato con una delle nostre specialità più particolari : il quadrello al cacao con scorza d’arancia.
Questa referenza, presentata nel 2008, ha subito conquistato i nostri clienti per la particolarità sia della sfoglia (una tradizionale pasta all’uovo con una percentuale di cacao amaro, che dona il caratteristico colore)che del ripieno (ricotta fresca emulsionata con succo d’arancia e scorretta d’arancia semicandita). Il sapore è sicuramente particolare, ottimo se abbinato alla selvaggina (penso ad un ragù di cinghiale lavorato al cacao), al pesce (orata profumata agli agrumi) oppure con creme a base di yogurth bianco o fondute di formaggi quali l’Asiago o il Taleggio.
Per questa occasione ho voluto presentarlo sotto forma di dessert : la ricetta è davvero molto semplice e di facile esecuzione . Scottate i quadrelli per 40 secondi in acqua bollente, scolateli e friggeteli in abbondante olio extravergine di oliva.

Il tempo di frittura è di circa 3 minuti, il quadrello deve risultare croccante all’esterno e cremoso all’interno, come un biscottino farcito.
Ho preparato la classica crema per tiramisù sbattendo i rossi d’uovo con lo zucchero, addizionando il mascarpone ben freddo ed incorporando infine la panna montata. Nel bicchiere scelto ho messo un primo strato di crema, polvere di caffè ed il quadrello.

 Ho ricoperto quindi con un altro strato di crema ed ho completato con cacao amaro e ribes rosso. Semplice ma d’effetto!!


PESCATA NOTTURNA A GALLIPOLI (SALENTO)


Nelle mie vacanze non può mancare una pescata notturna al porto di Gallipoli! E’ ormai tradizione!! Tradizione che quest’anno ha visto coinvolta anche la Paola. Partiti con grande entusiasmo verso le 23.30, abbiamo trovato un posticino interessante all’interno del porto nuovo, sul molo dove ci sono i cantieri navali.
La zona è controllata da un guardiano, ma è comunque aperta ed accessibile, quindi dopo averlo salutato con un cenno di cortesia ed aver evitato l’assalto dei suoi adorabili cagnolini (di varie taglie ma tutti poco affettuosi-per fortuna se la sono presa con le ruote della mia macchinina!!) ci siamo diretti all’estremità del molo. Appena scesi, subito sotto la riva ,abbiamo notato una nuvola di cefali anche di discrete dimensioni e senza perdere altro tempo ci siamo messi a pescare, usando una pasta di pane bianco e formaggio realizzata da me nel pomeriggio (che vi credete?? Sono uno chef anche quando preparo le pasture per la pesca!!!). Mentre la piccola Pipi (la nostra bassottina ndr) ha esplorato instancabilmente il molo fino alle 5 di mattina Paola è crollata dopo più o meno un’ora di pesca, abbandonandomi al mio destino e rifugiandosi dentro l’auto. Io invece, imperterrito, ho continuato a pescare, prendendo 3 bei cefali sui 6-7 etti di peso. Tornati a casa ho subito sviscerato il pesce e la sera stessa ho preparato un cous cous preparando un sughetto con cozze, gamberi, i cefali e la meravigliosa passata preparata da mamma con i pomodori coltivati da papà Natalino. Una vera cenetta a km 0 !!!


IL BUON PANE AD ARADEO (SALENTO)


Tra le varie peregrinazioni  di quest’estate nel mio Salento ho scoperto un panificio artigianale che fa del pane davvero davvero squisito.
A dire la verità la prima cosa che mi ha colpito è stata la semplicità  e lo stile del piccolo negozietto. L’ingresso è piccolino, con le credenze in legno che si usavano anni fa, ed il pane profumato riposto in cesti di vimini. Niente cellophane, niente sottovuoto, cosi tristi e sterili. Qui c’è il pane fresco, vero, esposto semplicemente per far ammirare al potenziale cliente la sua totale fragranza. C’è la farina sul banco. Ci credete?? Una sensazione meravigliosa  rivedere la farina su un banco, mi ha riportato agli anni delle elementari, quando dal fornaio sotto casa prendevo la pizzetta rossa per la colazione.
Il sig. Margiotta tra l’altro è un simpaticissimo anfitrione, che ti accoglie nel suo negozio con quel modo di fare amichevole che subito ti predispone all’acquisto. Tra la sua empatia ed il delizioso profumo del pane si và in visibilio!
“Pezzi” di pane (è il formato classico del pane salentino, rotondo e con la crosta color marrone scuro), pucce, ‘mpille, friselle di orzo e di grano, panini all’olio, oppure al pomodoro e pancetta, biscotti e tanto tanto altro: la scelta è completa!  Il panificio Margiotta figurerebbe benissimo tra i grandi selezionati da Eataly!!
Nelle tra settimane di “vacanza” io e la Paola siamo venuti almeno 2 volte a settimana ad acquistare il pane qui, uscendo dal negozio con almeno 2 sportine a testa.
Se vi capita di visitare Aradeo, ultimamente assurto alle cronache perché paese natale della cantante Emma Marrone  (cosa che rende orgogliosissimo il sig.Margiotta!!) comprate il pane qui : proverete uno dei sapori reali dello splendido Salento.


domenica, settembre 16, 2012

Il nuovo sito....

Ciao a tutti,

come sapete ultimamente, oltre al blog, sono nate RadioMela (che potete ascoltare a questo indirizzo http://www.spreaker.com/user/lamelachesimangia/la_rossa_mela_della_sera_14_settembre ) che va in onda ogni giorno, e poi la pagina Facebook "La Mela che si mangia"...per non farvi perdere tra le varie pagine di riferimento ho pensato di creare un unico posto dove ritrovare tutte le mie attività!!

Ecco allora l'indirizzo del nuovo sito :

http://www.lamelachesimangia.jimdo.com



Qui trovate tutto!!

Naturalmente questo blog rimane attivo (questo posso gestirlo direttamente da Iphone e Ipad!) e trovate l'indice degli articoli (suddiviso in Viaggi, Ricette, ecc) sul sito!!

Grazie e buona lettura!!

martedì, agosto 28, 2012

Taglioline gialle al ragu di verdure

Questa ricetta nasce da una richiesta di una lettrice del Blog, Fabiola, che ringrazio!
Non amando particolarmente salse a base di carne e pesce, Fabiola mi ha chiesto come poter sfruttare al meglio delle verdurine per condire la pasta. Ecco la mia proposta.


Gli ingredienti da utilizzare sono:
- peperoni gialli e rossi
- zucchine
- carote
- melanzane
- pomodori poco maturi
- cipolla
- timo fresco
- limone
- olio extravegine di oliva
- poco burro
- parmigiano grattugiato
- nero di seppia per decorare il piatto
- pompelmo rosa

Il procedimento è davvero facile: dovete tagliare tutte le verdurine (tranne i pomodori)a cubetti di grandezza regolare, diciamo mezzo centimetro di lato. Le fate appassire in un fondo di olio evo, timo fresco, cipolla e scorzetta di limone (il limone serve a dare un tocco rinfrescante alla pasta!). Raggiungete il punto di cottura desiderato stufando con acqua ( o con brodo vegetale). A parte tagliate il pompelmo a fettine sottilissime e fatelo appassire in forno a 150°C per 10/15 minuti. Infine il pomodoro. Dovete incidere la buccia con un coltellino, metterlo in acqua bollente per pochi secondi, freddarlo in acqua. Con questo procedimento si toglierà facilmente la buccia. Quindi apritelo e svuotatelo della polpa. Tagliate la parte esterna a cubetti della stessa grandezza delle verdure, condite con olio, sale, pepe e un pò di basilico.Potere ora saltare i tagliolini cotti in acqua bollente e scolati con le verdurine, impiattare come da foto ed aggiungere come ultimo tocco i pomodorini e la fetta di polpelmo. Se vi piace, con un pennellino e del nero di seppia potete creare alcune strisce nere che contrasteranno il rosa del pompelmo.

Cuori rossi ripieni con mozzarella di bufala Campana, pomodoro e basilico su crema di cappesante, pomodoro verde fritto, gambero al pepe



Ecco una ricetta molto semplice che ho proposto ieri durante un pranzo di lavoro qui a DeGusto.
Gli ingredienti da utilizzare sono :
- cuori rossi con mozzarella di Bufala, pomodoro e basilico (2/3 a persona)
- polpa di cappesante 
- pomodori oblunghi poco maturi
- sedano e carota
- cipolla rossa di Tropea
- zenzero fresco
- prezzemolo fresco
- basilico fresco
- code di gambero
- bacche di pepe rosso
- pepe nero macinato
- farina
- olio extravergine di oliva
- sale
- acqua

Preparate un fondo con l'olio evo (noi alla scuola stiamo usando il Cima di Bitonto), sedano, carota e cipolla di Tropea tritati finemente, zenzero fresco tritato, basilico e prezzemolo e le bacche di pepe rosso. Fate insaporire l'olio, sempre a fuoco basso, e poi aggiungete la polpa delle cappesante (in questo caso private della corallina). Rosolate per qualche minuto e aggiungete qualche mestolo d'acqua, portando ad ebollizione. Quando il brodo sarà pronto frullate con un mix ad immersione fino ad ottenere una crema vellutata. Potrete aggiustare la densità aiutandovi con l'acqua di cottura della pasta. Scottate velocemente in padella le code di gamberi con un cucchiaio di olio e del pepe nero macinato al momento. Infine tagliate i pomodori a fette, infarinateli e friggeteli in olio caldo. Olio rigorosamente extreavergine!!
Completate quindi il piatto mettendo la salsa a specchio sul fondo, due cuori (bolliti in acqua e saltati con burro), i pomodori fritti ed il gambero.

lunedì, agosto 06, 2012

Salento....si comincia!!! "la scapece"

Il Salento è cosí..Tu arrivi, non fai neanche in tempo ad arrivare, per dire la verità, e subito ti ritrovi in mezzo ad una sagra, ad una festa religiosa, ad una manifestazione...qui la tradizione è (fortunatamente) rimasta inalterata nel corso degli anni , e molte abitudini sono rimaste tali.

Nelle feste di paese infatti, ogni piazza comunale viene allestita con la Villa (è un palchetto dove le varie bande musicali eseguono concerti), le luminarie, che colorano a festa i meravigliosi paesini bianchi, e le immancabli "barracche", cioè le bancarelle dei venditori ambulanti. Oltre ai tantissimi vúcumprà e alle cianfrusaglie cinesi (stanno diventando loro i moderni vúcumprà) ci sono le bancarelle che vendono le specialità alimentari tipiche. Alla festa del mio paese tre di questi chioschetti si possono definire storici, ci sono sempre stati fin da quando ho memoria io. Sono la bancarella delle noccioline, quella dei dolci ed infine quella del signore (è da trent'anni che me lo ricordo e non è cambiato di una virgola, che sia un Highlander???) che vende "la scapece", una vera e propria specialitá gallipolina!

"La scapece" è una qualcosa che si perde nel lontano passato, quando Kalepolis veniva regolarmente attaccata dai saraceni e dalle flotte delle altre nazioni che si affacciavano sul Mediterraneo. I Gallipolini, pescatori ingegnosi, per avere qualcosa da mangiare anche durante i lunghi assedi, inventarono questa speciale ricettazione che consentiva di conservare il pesce per molto tempo.

Quali sono i pesci adatta a questa preparazione: per i puristi (come me) sono solo due: le "ope", cioé le boghe, e gli zerri, che in dialetto sono conosciuti come "cupiddhi". Si friggono interi, vista la loro piccolissima dimensione, dopo un breve passaggio nella farina. Quando sono pronti si mettono all'interno di queste piccole tinozze di legno, alternando uno strato di pescetti con uno strato di mollica di pane marinata nell'aceto e colorata con lo zafferano. La mollica deve essere rigorosamente ricavata da "lu piezzu", cioé dalla pagnotta tipica salentina, che presenta una mollica molto compatta.

Possiamo usare la tecnica della scapece anche per preparare altri pesci, ad esempio dei filetti di spigola e orata fritti, oppure dei cubi di cernia o coda di rospo da servire poi come stuzzicante aperitivo!

Il prezzo attuale per un kg di scapece è di 15€, ma di solito il venditore lascia anche qualche grammo in più, per accontentare il cliente. Qualsiasi sia la festa, in un tutto il Salento troverete sempre questa specialitá, mi raccomando assaggiatela e scoprirete un sapore antico e unico!!!

giovedì, agosto 02, 2012

Scrigni con burrata di Puglia, crumble di pomodori e semi, nero di seppia

In questi giorni sto preparando diverse ricette con le novità delle Divine Creazioni, ovvero gli "scrigni con la burrata di Puglia" e gli "scrigni con i funghi porcini", quest'ultimi ripieni per l'80% di questo delizioso fungo.
Anche per gli scrigni di burrata sono previsti due ingredienti principali: la "burrata", che acquistiamo fresca presso un tradizionale caseificio di Andria e l'olio extravergine sempre pugliese, in questo caso il "cima di Bitonto".

La ricetta che vi propongo è di semplice preparazione, e rispetta il gusto delicato del ripieno. Un consiglio: la burrata è molto delicata, quindi non dovete coprirla con sapori forti, piuttosto abbinatela a "sentori" di pomodoro fresco, di basilico, di mare....

Innanzitutto preparate dei san Marzano non troppo maturi concassè, eliminando completamente buccia e polpa. I dadini devono essere molto piccoli, circa 0,5cm. Profumate con dell'origano fresco e olio evo, poi aggiungete le mandorle tritate, i semi di girasole e di lino, e la mollica di pane pugliese tostata in olio. Mescolate e la sciate insaporire.
Cuocete gli scrigni in acqua e saltateli leggermente con un filo d'olio e una noce di burro. Potete ora comporre il piatto mettendo il crumble (aiutatevi con un coppapasta piccolo), qualche goccia di Riduzione di Negroamaro, infine tre scrigni sopra una pennellata di nero di seppia diluito con un goccio di camomilla.

giovedì, luglio 26, 2012

Brasile : "Terraço Italia"

Una delle cose più belle da fare, quando si viaggia, è visitare posti strani e particolari, che lasciano sempre un segno indelebile nei propri ricordi. Se poi, per caso, ci imbattiamo in un luogo straordinario come il "Terraço Italia", ecco che si gode appieno di quel meraviglioso insieme di sensazioni che solo l'esplorare nuovi ambienti e situazioni può dare.

Dopo la visita a Vento Haragano (considerata "di puro piacere") ci informiamo in fiera per capire qual'è la situazione della cucina italiana qui a San Paolo, in particolare per quanto riguarda la pasta, sia fresca che secca.
Con pochi dubbi da parte dei nostri interlocutori veniamo indirizzati al "Terraço Italia", che pare essere uno dei ristoranti italiani più quotati in città. 
In serata quindi, terminata la fiera, arriviamo in questo locale, a dir poco straordinario, situato al 41°esimo piano di un grattacielo (il grattacielo in realtà sembra molto più alto perchè costruito su una collinetta rialzata rispetto al piano del quartiere) chiamato "palazzo Italia" e completamente dedicato al nostro paese.
Ecco, per darvi un'idea, una foto presa da internet. 


Al piano terra del palazzo si prende un ascensore, con tanto di autista, che in pochi secondi ti porta all'ultimo piano. E qui scopri che l'uomo, a volte, può davvero fare cose inaspettate. Ecco quelle che sono state le mie impressioni.

PANORAMA: appena uscito dall'ascensore sali questi pochi gradini e arrivi in questo bar, senza renderti conto di niente. Poi ti guardi un attimo intorno e ti accorgi, dalle immense vetrate, che sei in "alta quota" e che san Paolo è distesa dolcemente ai tuoi piedi. E il fiato ed il cuore cominciano ad andarsene per i cavoli loro. Da qui si domina tutta, ma proprio tutta, la città, che appare sterminata.
Fin dove l'occhio arriva (e parlo di km) ci sono case, palazzi, grattacieli.
Seduto sull'elegante poltroncina in pelle rossa non riesci a staccare l'occhio dal panorama, e ti dimentichi di tutto.
Lo stupore iniziale permane, non se ne và, ma dopo qualche minuto fai un minimo d'abitudine a tutto questo, e allora ti rilassi, ti sistemi sulla poltrona, e chiedi una birra al cameriere, godendoti la musica live ( bossa nova naturalmente!) pensando a quanto sei fortunato.
Ho scattato una foto "panoramica" con il mio Iphone e con l'app DMD Dermandar, cercando di cogliere la sensazionalità di questo posto. Come vedete sembra di essere a picco sulla città!


IL FOOD: indubbiamente qui si offre una cucina italiana molto ricercata, e gli chef che si alternano nelle preparazioni sono molto seguiti e riconosciuti; attualmente è lo chef Pasquale Mancini a guidare la brigata. Ecco la selezione di piatti che abbiamo scelto.
Come antipasti : carpaccio tradizionale, carciofi con bresaola e brie e prosciutto con fichi freschi e mozzarella di bufala.
Il mio carpaccio era molto freddo, ma una volta tornato alla giusta temperatura si è rivelato molto buono. Chiedo scusa per la pessima qualità delle foto ma il locale era a lume di candela e non potevo usare il flash!!


Come primi piatti : ne abbiamo scelti due, dei tortelli con formaggio e tartufo e degli agnolotti con carciofi e fregola di castagna. Indubbiamente la pasta ripiena è fatta in casa, e le ricettazioni abbastanza originali e ben fatte, anche se con alcune pecche. Nel mio agnolotto infatti si sentiva poco il carciofo (anzi direi che era inesistente), ed il tartufo dei tortelli era addizionato con olio chimico, un pò troppo pesante. Il mio voto comunque è un 7 e 1/2 .




 IL PERSONALE : qui si parla solo ed esclusivamente brasiliano, sebbene tutto l'imponente grattacielo si chiami "Palazzo Italia" ed è la rappresentanza italiana a San Paolo. Dovrete quindi faticare un pò per farvi capire. Per dovere di cronaca devo dire che il personale si è dimostrato anche un pò distratto: il maitre, ad esempio, ha dimenticato completamente di portarci uno dei piatti ordinati. Indubbiamente un punto a sfavore, ma si recupera un pò grazie alla gentilezza della receptionist, davvero in gamba.

LA SALA: in realtà ce ne sono tre più il lounge bar. Noi abbiamo mangiato nella sala "Panorama", che credo sia quella più lussuosa. Atmosfera ovattata, luci soffuse (un pò troppo!) e candele al tavolo, pianista live e arredi di lusso. Cosa volete di più?

IL CONTO: tutte le cosine qui sopra elencate non sono mica gratis, anzi! Il conto, per 3 antipasti, 3 primi piatti, acqua e caffè è stato di 553 real (!!), cioè 73€uri a persona! Mica male!!

LA CANTINA: nella splendida cantina (una selezione di bottiglie è posta in un'elegante vetrata all'ingresso della sala, con bottiglie rare e molto preziose) ci sono i migliori vini del mondo. Naturalmente si da un pò la precedenza alle produzioni sudamericane (Cile, Argentina) ma sono ottimamente rappresentate anche le etichette europee, in particolare Francia (con una superba collezione di Dom Perignon) e Italia (con Sassicaia e Amarone Masi). Prezzi che superano in molti casi i 1000 Real!

Solitamente non mangio mai italiano (se non per lavoro) quando sono all'estero...mogli e buoi dei paesi tuoi si dice...e poi il mio amico Andrew Zimmern dice sempre che la cultura di un paese si comprende attraverso quello che mangiano i suoi abitanti. In questo caso però si può fare (se il costo rientra nel vostro budget) uno strappo alla regola, perchè il panorama del "Terraço Italia" vale da solo il prezzo del biglietto aereo!! La cucina è indubbiamente di livello, così come l'ambiente. Insomma, se vi trovate a san Paolo, tra una picanha e un corazao de frango potete godervi un tortello al tartufo sospesi sul cielo di questa fantastica città!!


Per maggiori informazioni: 


http://www.terracoitalia.com.br



lunedì, luglio 23, 2012

Churrascaria Vento Haragano...

Prima sera in Brasile e subito prima opportunità di mangiare (o meglio rimangiare) il churrasco...in questi 10 anni di tremenda "saudade" ho provato inutilmente a ritrovare quei sapori indimenticabili (le mie churrascarie preferite erano SPETTUS nella città di Maceio - del quale avevo la tessera GOLD perchè ci ho lasciato più che uno stipendio!) e naturalmente il PORCAO, quello situato a pochi passi dalla spiaggia di Ipanema, a RIO), ma con scarsissimo successo...

Stasera però posso rimettermi in pari, e quindi decido di affrontare in questa churrascaria il mio "man vs food" brasiliano...

Siamo insieme al gruppo dell'Emilia-Romagna, che grazie proprio ad una iniziativa dell'enoteca regionale ha deciso di portare le migliori aziende qui al Sial Brasil. Divisi direi equamente tra emiliani e romagnoli il divertimento non dovrebbe certo mancare!

Il nome proposto è quello del "VENTO HARAGANO", un ristorante molto noto in città e situato vicino al nostro Hotel, il Cesar Business sull'avenida Paulista.
Sebbene sia facile da raggiungere a piedi, usufruiamo gratuitamente di un comodo servizio navetta che ci porta in breve tempo a destinazione.


Questa è la "vetrina" del Vento Haragano!! Otto carrè che girano lentamente intorno alla rossa brace, creando effluvi talmente esaustivi da aprirti lo stomaco a metà per la fame! Sono rimasto come inebetito ad osservare questo trionfo di meravigliosa carne e solo dopo molte insistenze dei miei commensali mi sono accomodato al tavolo...

Allora il churrasco (per quei pochi che non hanno avuto la fortuna di provarlo) funziona cosi : ti siedi, ti alzi subito per prendere un piatto colmo di prelibatezze al buffet, ti risiedi, cominci a mangiare il tuo piatto, giri il tuo cartellino sul lato verde (che vuol dire "porta a volontà perchè ho una fame tremenda") ed i camerieri incominciano a portarti la carne al tavolo, infilzata su enormi spiedi che si attaccano direttamente nei camini di cottura. La tagliano nel tuo piatto, quanta ne vuoi tu. Ne portano a volontà, e te ne portano ben 25 qualità diverse. E tu mangi fino a quando non giri il cartellino sul lato rosso, che vuol dire "basta, a nin pòs piò".
La cosa più bella??? Paghi un prezzo fisso per mangiare a volontà (escluse naturalmente le bevande, che sono extra).
Vediamo quali sono i punti di qualità del Vento Haragano.

BUFFET: bellissimo, completo, immenso, coreografico. Potrei trovare altri mille aggettivi. Supera di gran lunga quello del PORCAO di Rio de Janeiro, che era fino a questo momento in cima alla mia personale classifica. C'è di tutto : crostacei, insalate, verdure di ogni tipo, affettati, formaggi, sushi (il sushi va molto di moda qui a San Paolo perchè c'è una grandissima comunità di giapponesi, e quindi lo trovi dappertutto). Tutte materie prime fresche, di primissima qualità e ottimamente preparate.


IL CHURRASCO : spettacolare, ma il mio preferito resta sempre quello di Spettus. Al tavolo, come segnaposto, trovi una brochurina che elenca tutti i pezzi dell'animale che sono arrostiti e poi mangiati. Ve li elenco perchè "suonano" troppo bene : Rabo, Lagarto, Coxão duro ou Chã de fora, Coxão mole ou Chã de dentro, músculo, Patinho, Picanha, Alcatra, Contra filè argentino, Filè mignon, Aba de filè, Fraldinha, Costela, Acèm, Puleta, Peito, Pescoço, Filè de costela, Maminha de Alcatra, Cupim, Matambre Recheado.
Ecco. Questo è il churrasco. Ma soprattutto la Picanha è il Churrasco. Tecnicamente è la parte bassa del RoastBeef, e presenta una sottile coperta di grasso che le dona una morbidezza ed un sapore prodigioso. Oltre alla picanha, le parti più buone sono la costela (quelle in vetrina!!) il filetto in generale, e la fesa di coscia (coxão).
Sono da provare la linguiça (la salsiccia di maiale) ed il mitico coração de Frango, cioè il cuore di pollo sempre grigliato! Squisito.
Ho mangiato tanto, ma in realtà ho perso il mio man vs food....10 anni fa mi sedevo al tavolo a mezzogiorno e uscivo più o meno alle tre...(per questo avevo la tessera GOLD!!!)...il cartellino rimaneva sempre, costantemente sul verde...
Qui invece ho assaggiato (o passeggiato!), più o meno un paio di piatti in totale, quasi niente! Ahimè vecchiaia mi colse!

IL PERSONALE : tutti con la divisa da gaucho, la manager di sala ne indossava una versione femminile davvero molto bella. Appena preso il piatto dal buffet ci camerieri ci hanno assalito, cominciando a portare carne a volontà. occludendoci ben presto stomaco ed esofago!! Niente paura, questa è proprio la tecnica che usano : farti mangiare tanto ma molto velocemente, in modo da riempirti subito la pancia...ricordate il prezzo fisso!!
Comunque tutti molto professionali e cordiali, soprattutto alla fine quando abbiamo chiesto 10/12 fatture diverse!!! In Italia ci avrebbero ucciso!!!


LA SALA : molto, molto bella..arredata con legni molto caldi e con splendide pareti in pietra....e con un lampadario centrale meraviglioso. Spazi giusti tra i tavoli, anche le compagnie rumorose (come la nostra!) non disturbano gli altri clienti. 


IL CONTO : bè...non si paga poco, soprattutto se pensate che 10 anni fa, quando ero in Brasile, mangiare dal PORCAO (considerato la miglior churrascaria del paese) costava circa 70 real con le bevande - parliamo di 5-6 cachaca a testa -(al cambio di allora circa 25.000lire !!! bei tempi).
Il conto finale è stato di circa 135 real a persona, sui 60€....

Vi consiglio quindi di visitare questo spettacolare ristorante se vi trovate a San Paolo e dintorni, ne vale sicuramente la pena...
Per tutte le informazioni potete visitare il completo sito internet all'indirizzo:


E se ne volete ancora ricordate....cartellino sul verde!!!



domenica, luglio 22, 2012

Brasile part one : ....incubo Alitalia....

Ed ecco arrivato il grande giorno...finalmente si parte per il Brasile, un ritorno in questa magnifica terra che ho atteso per dieci anni....Il viaggio è abbastanza lunghetto (il volo diretto Roma-San Paolo dura circa 11 ore) e speravo tanto di passarlo discretamente...
La prima tratta è Bologna-Roma...voliamo con Alitalia (il ritorno invece sarà targato Air France). L'aereo è il nuovo Airbus A318, piccolo ma estremamente confortevole. Volo velocissimo, neanche il tempo di accendere l'Ipad e siamo già in fase di discesa.
Fiumicino lo ricordavo un pò meglio, dico la verità...mangiamo un'insalata in un self service sperduto al primo piano, poca scelta e tavoli tutti, ripeto tutti, imbrattati!!
Check-in molto veloce, alle 21.30 siamo a bordo. Ed il mio incubo purtroppo si materializza.

Voliamo a bordo di un Boeing 777-200, un aereo grande ma con talmente tanti posti che dentro si sta stipati come alici!
Nella classe che usiamo noi poveri mortali (cioè la turistica) ci sono 9 - nove - sedili per fila, e quindi lo spazio è, per forza di cose, molto poco.

E dove potevo capitare io, se non nel sedile centrale della fila da nove?????
spazio per le gambe (sono alto quasi 1,90mt sorry!!) uguale a zero....in più metteteci il mio peso forma non proprio ideale...
I miei compagni di viaggio? Una signora di mezza età, brasiliana ma sposata con un italiano, simpaticissima e molto molto cordiale, con la quale abbiamo piacevolmente chiacchierato (e alla quale ho regalato una fiammante penna della Ferrari, da donare al suo nipotino!!) e un ragazzotto, anche lui brasiliano) grande il doppio di me e con un respiro asmatico tipo film del terrore di Hitchcook.

Evito quindi di dilungarmi su scomodità, aria condizionata freddissima e non regolabile, hostess e steward così così e passo al food...una robaccia davvero incredibile, mai vista...


Ecco...questo misero vassoietto...con un panino che definire raffermo è un onore , una vaschetta con dei pezzetti di carne, delle striscioline, di un animale indefinito (credo manzo) forse al curry, un pò di frutta passata e un dolcetto che francamente non ricordo.
UNA COSA INDECENTE....visto soprattutto il costo del biglietto aereo, di ben 1532 €
La colazione non posso raccontarvela, semplicemente perchè mi sono rifiutato di prenderla.

Il mio rammarico è che l'ALITALIA è la prima vetrina che i turisti "guardano" quando vengono nel nostro paese e, a malincuore lo dico, è una vetrina allestita veramente male!
Il cibo, le materie prime, la cucina è, o meglio dovrebbe essere, uno dei punti di forza del nostro PIL insieme al turismo...eppure non riusciamo a valorizzarlo per niente... io non dico che sull'aereo devono servirmi CHIANINA, ma cavolo neanche una carnaccia polacca cucinata senza senso!! Ci sono tantissimi ottimi prodotti creati appositamente per il catering, possibile che dobbiamo servire qualcosa che non ha NIENTE, NIENTE di Italiano?


Il ritorno con AIR FRANCE (stesso identico aereo) è stato nettamente migliore. posto più comodo, molte più attenzioni ai passeggeri, mangiare discreto e soprattutto con cose francesi (come il BRIE).
Italia 0 - Francia 1
Sorry!

martedì, giugno 26, 2012

Sial Brazil....in diretta!!

Eccoci in diretta da San Paolo per la prima giornata della fiera alimentare Sial Brasil!
Siamo nello stand Emilia-Romagna, la fiera è appena stata inaugurata, al taglio del nastro erano presenti un ministro brasiliano ed il console italiano.

L'affluenza per adesso è scarsa, ma si sa che i brasiliani se la prendono mooolto comoda, infatti la fiera chiude stasera alle nove.

Ho cercato di organizzare al meglio il piccolo spazio cucina che ho a disposizione, preparando una mep di prodotti freschi acquistati ieri




Ho giá assaggiato anche qualcosa di molto particolare: la castagna dell'Amazzonia! Il sapore è particolare, un misto tra noce, castagna e arachide! Buona!




- postato da Vale su blogpress for IPhone