venerdì, novembre 09, 2012

SPECIAL TORINO: RISTORANTE DEL "CIRCOLO DEI LETTORI"

Dopo un aperitivo così di classe il locale scelto per la nostra prima cena "torinese" non poteva non essere che un posto molto particolare: siamo infatti venuti al ristorante "del Circolo dei Lettori", situato all'interno di Palazzo Graneri della Roccia, meraviglioso attestato del clima risorgimentale che si vive in città. E' davvero difficile raccontare con semplici parole la bellezza di questi palazzi, la ricchezza e la storicità dei loro arredi che lasciano davvero senza fiato.












E' invece d'obbligo raccontare quello che è stato il primo impatto con l'enogastronomia di questa città. All'entrata del ristorante si viene accolti da innumerevoli ritratti di personaggi storici, e da una magnifica credenza ricolma di grandi vini piemontesi (foto)

Salta subito all'occhio il "certificato di eccellenza" rilasciato da Tripadvisor, con una valutazione quasi a pieni voti rilasciata dai clienti (foto)

La sala non è grandissima, il soffitto a volta e i tantissimi quadri alle pareti la rendono forse ancor più piccolina all'occhio, ma gradevolmente calda e accogliente. Iniziamo subito con un "Uovo cotto nel guscio, fusione di Raschera e cardo Gobbo il leggera Bagna Caoda": perfetto "ensemble" e concentrato di sapori piemontesi. Eccezionale, soprattutto il piacere finale di intingere il pane nell'uovo e nella bagna caoda (foto).

Continuiamo con un gradevole risotto ai funghi porcini, classica preparazione realizzata molto bene.

Come secondo piatto, in questo menu degustazione, ci viene proposto "Cappello del prete (dal Fassone) cotto nel Nebbiolo e profumato al cacao" : la tenera carne, "stracotta" nel deciso Nebbiolo, acquista un suo sapore molto particolare, ed il profumo del cacao va in delizioso contrasto con l'insalatina di peperoni e zucchine. (foto)

Terminiamo con un mix di dolci tradizionali,  la "coppa sabauda", il ciambellone e la "tenerina". Consistenze diverse, cosi come le preparazioni, ma che si raccordano perfettamente in un unico piatto. (foto)

Devo dire che ho gradito moltissimo l'uovo, è stata la portata più particolare, semplice ma allo stesso tempo complessa: ai più può apparire come un semplice uovo al tegamino, ed è proprio questo il bello : le nostra cucina tradizionale, quella regionale, prevede piatti semplici, che arrivano dalla cucina povera, ma è proprio la riscoperta di queste pietanze, per noi abituati ad hamburger -cibo etnico, cucina molecolare ecc.ecc.- ad esaltare. Ottima anche la selezione dei vini : Roero Favorita di Filippo Gallino, Barbaresco della tenuta Riscossa e , immancabile al dessert, il Moscato naturale d'Asti di Michele Taliano.
Faccio i complimenti allo chef Stefano Fanti ed al suo staff e vi invito a visitare questo bel ristorante : oltre alla storicità del posto assaggerete la vera cucina Piemontese (clicca qui per vedere i menu). 
Per maggiori informazioni andate su http://www.circololettori.it

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